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Riforma europea sul Copyright

Copyright, il Parlamento Europeo respinge la direttiva e Wikipedia torna online

C’era molta attesa per il voto del Parlamento Europeo sulla direttiva europea che punta a rivoluzionare il tema del copyright. L’assemblea, con 318 contrari, 278 favorevoli e 31 astenuti, respinge la direttiva a settembre: probabili date, come twittato subito dopo il voto dall’eurodeputata Julia Rada, il 10 e 13.
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A cura di Francesco Russo
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Riforma europea sul Copyright

C'era molta attesa per il voto del Parlamento Europeo sulla direttiva europea che punta a rivoluzionare il tema del copyright. E l'esito del voto della seduta plenaria dell'organo legislativo europeo segna una prima vittoria per tutti coloro che si opponevano a questa direttiva. L'assemblea, con 318 contrari, 278 favorevoli e 31 astenuti, respinge la direttiva a settembre: probabili date, come twittato subito dopo il voto dall'eurodeputata Julia Rada, il 10 e 13. Il testo, di fronte ad una evidente spaccatura dell'assemblea, tornerà ad essere discusso e, quindi, verranno esaminati nuovamente i famigerati articoli 11 e 13, quelli che, come espresso da decine di autorevoli esperti di Internet, potrebbero cambiare radicalmente Internet. Alla notizia dell'esito del voto, esulta anche il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che in un post su Facebook ha scritto: "Parlamento UE boccia la direttiva sul bavaglio alla rete!". E, intanto, in tempi rapidissimi, Wikipedia, che aveva messo offline la propria enciclopedia online in italiano e in spagnolo, è tornata online.

Nei giorni scorsi erano state tante le iniziative per richiamare l'attenzione su questo importante voto, prima tra tutte quella di Wikipedia che due giorni fa ha messo offline il proprio sito, prima in lingua italiana e poin in lingua spagnola, invitando gli utenti a telefonare gli eurodeputati con un meccanismo messo a punto con la Fondazione Mozilla, fornendo anche il testo. Ma segnaliamo anche gli hashtag #SaveInternet e #SaveYourInternet molto condivisi sui social media.

La notizia comincia a fare il giro del mondo e arrivano le prime affermazioni di politici ed eurodeputati. La prima a twittare l'esito del voto è stata l'eurodepuatata Julia Rada, che tanto si è battuta contro questa direttiva: "Grande successo. Le vostre proteste hanno funzionato", ha scritto nel suo tweet.

A stretto giro è arrivato anche il commento di Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, nonchè vice premier dell'attuale governo, che nei giorni scorsi aveva promesso battaglia contro questa direttiva che rischiava di mettere "un bavaglio a Internet". Di Maio ha espresso il suo apprezzamento per l'esito di oggi sulla sua pagina Facebook:

E c'è anche la dichiarazione del relatore del provvedimento il tedesco Axel Voss: "Mi dispiace che la maggioranza dei deputati non abbia sostenuto la posizione che io e la commissione giuridica abbiamo preparato. Ma ciò fa parte del processo democratico. Torneremo sul tema a settembre con un ulteriore valutazione per cercare di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, aggiornando nel contempo le norme sul diritto d'autore per il moderno ambiente digitale".

Più risolutivo invece il vicepresidente al mercato unico digitale della Commissione Ue, Andrus Ansip, che, in vista ora del voto di settembre, su Twitter ha scritto: "Ora finiamola con gli slogan delle lobby e cominciamo a cercare soluzioni".

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