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Così l’intelligenza artificiale di Google diagnosticherà il cancro 1 anno in anticipo

L’intelligenza artificiale ha lo scopo di aiutare tutti. È questa la filosofia di Google che, nel corso del keynote di presentazione del Google I/O, ha svelato le sue nuove tecnologie basate sull’IA con scopi medici: un nuovo algoritmo di riconoscimento delle immagini sarà in grado di diagnosticare il cancro in anticipo, aumentando del 40% le possibilità di sopravvivenza.
A cura di Dario Caliendo
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Lo hanno già battezzato il Google Maps dei tumori, ma in realtà con il sistema di navigazione di Mountain View ci ha poco a che fare. Si tratta di nuovi modelli basati su immagini e intelligenza artificiale, realizzati da Google e da un gruppo della Johns Hopkins University School of Medicine, che grazie alla combinazione di complesse formule matematiche e immagini in 3D dei tumori alla mammella e ai polmoni permetteranno di comprendere meglio il cancro e visualizzare la complessità e l'evoluzione.

Il Google Maps dei tumori: può diagnosticare il cancro 1 anno in anticipo

A dare un piccolo assaggio di ciò che sono in grado di fare questi nuovi modelli matematici è stata la stessa Google nel corso del keynote d'apertura del Google I/O, l'evento dedicato agli sviluppatori delle piattaforme di Mountain View nel quale sono stati presentati anche i nuovi Pixel 3A e Pixel 3A XL e la nuova generazione dell'Assistente Google, ma tutti i risultati dello studio della Johns Hopkins University School of Medicine sono stati pubblicati su Nature lo scorso marzo.

Nello specifico, il sistema di Deep Learning di Google si è focalizzato sulla diagnosi del cancro ai polmoni e si è dimostrato in grado di individuare lesioni polmonari sottili su una scansione tomografica personalizzata: una cosa teoricamente sbalorditiva, soprattutto considerando che (in quel caso specifico) cinque medici su sei non sono riusciti a diagnosticare il cancro.

Il risultato è un anticipo temporale di circa un anno nella diagnosi del cancro ai polmoni, che "potrebbe tradursi in un aumento del tasso di sopravvivenza di oltre il 40%", secondo Lily Peng, la ricercatrice di Google che ha lavorato al progetto.

Il team di intelligenza artificiale del colosso di Mountain View ha lavorato a stretto contato con Verily, una società di scienze biologiche di Google che, per anni, si è concentrata sul miglioramento della salute dei diabetici, e l'obiettivo del progetto è quello di lavorare in stretto contatto con gli ospedali, per rendere disponibile questo nuovo strumento diagnostico al maggior numero possibile di pazienti.

L'intelligenza artificiale è una priorità per Google

E che la maggior parte delle forze di Google siano focalizzate sull'intelligenza artificiale è un dato di fatto. Nel corso della presentazione del 7 maggio, il colosso della tecnologia ne ha svelato diversi casi d'utilizzo, non solo rivolti alla medicina ma anche alla routine giornaliera.

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Presto l'AI di Google sarà in grado di consigliare agli utenti cosa ordinare in un ristorante, semplicemente posizionando la fotocamera verso un menu, e basandosi sui piatti più ordinati dalle altre persone e ai gusti di ogni utente. E con la nuova generazione dell'Assistente Google, saranno introdotte nuovi modi di interagire con smartphone e tablet, sempre più puntati sul comando vocale (guidato dal machine learning).

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Google è a lavoro anche sullo sviluppo di assistenti digitali per le persone disabili, in grado di essere addestrati a comprendere le espressioni facciali ed essere utilizzati sia per controllare tutti i dispositivi domotici smart in casa che per comunicare con gli altri.

"I nostri algoritmi di intelligenza artificiale attualmente sono focalizzati sulla lingua inglese e sono studiati per le persone che hanno menomazioni tipicamente associate alla SLA, ma crediamo che la nostra ricerca possa essere applicata a gruppi più ampi di persone e a diversi disturbi del linguaggio" – ha spiegato Julie Cattiau, Product Manager di Google – "Oltre a migliorare il riconoscimento vocale, stiamo anche sviluppando algoritmi IA in grado di riconoscere suoni o gesti e di intraprendere azioni come la generazione di comandi vocali a Google Home o l'invio di messaggi di testo. È una cosa particolarmente utile per le persone che sono gravemente disabili e non possono parlare".

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