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Opinioni

Il (mezzo) flop della prima di DAZN, ha messo in evidenza tutti i limiti del calcio in streaming

Il debutto in Italia della prima partita della Serie A in streaming su DAZN è stato accompagnato da una serie di problemi tecnici che hanno fatto infuriare alcuni utenti. Ma i motivi di questi disservizi non sono solo colpa della piattaforma di Perform e dipendono, in realtà, da alcuni limiti che caratterizzano la tecnologia utilizzata.
A cura di Dario Caliendo
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Buona la prima. Anzi, no. Il primo big match del campionato di Serie A 2018/2019 non è stata solo la prima partita di Napoli e Lazio, ma è stato di fatto l'esordio in Italia di DAZN, la nuova piattaforma per vedere il calcio in streaming, "obbligatoria" per chiunque voglia seguire 3 delle 10 partite a giornata di Serie A e tutta la Serie B.

Peccato che la partita, ad un certo punto, sia diventata per una piccola tifosi una sorta di "incubo calcistico", con disconnessioni continue dai server di DAZN, problemi tecnici e – soprattutto – ritardi nello streaming non indifferenti: immagini di bassa qualità e lag nella trasmissione sono stati una sorta di macchina del tempo ed hanno portato gli utenti ai tempi in cui lo streaming di calcio e sport era poco ottimizzato e richiedeva connessioni stabili e (per l'epoca) molto potenti.

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Insomma, il tentativo di DAZN di replicare nello sport il successo di Netflix con il cinema e le serie TV, per ora è fallito, e ad accorgersi dei problemi relativi alla tecnologia utilizzata dalla piattaforma sono stati gli stessi utenti, che si sono fatti sentire in rete e che hanno vissuto (forse per la prima volta) un vero e proprio spoiler calcistico, il cui carnefice non era il solito "amico distratto" che puntualmente racconta gli avvenimenti di una serie TV o il finale di un film, ma le applicazioni che annunciano i risultati delle partite di calcio che, dato il lag della trasmissione, nello specifico hanno annunciato con largo anticipo la trasmissione delle immagini del gol di Immobile avvenuto al 25esimo minuto del primo tempo.

La risposta di DAZN

Al termine della prima trasmissione in streaming della Serie A, non è mancata la risposta di DAZN, che con una nota stampa ha "giustificato" in questo modo gli inconvenienti tecnici:

È stato un buon inizio di stagione per la trasmissione della Serie A su DAZN, l’appuntamento più seguito finora sulla piattaforma a livello mondiale. Un numero record di appassionati si è collegato per vedere la propria squadra del cuore cominciare la corsa verso la cima della classifica. Questo è stato un weekend storico per lo streaming di contenuti sportivi, che ha segnato l’inizio di un nuovo modo di guardare lo sport per i tifosi italiani. Sappiamo che sabato sera alcuni utenti, una piccola parte delle centinaia di migliaia di spettatori, hanno registrato delle interruzioni. Siamo intervenuti prontamente e abbiamo risolto la situazione in vista delle partite di domenica sera, la cui trasmissione si è svolta senza particolari problemi. Complessivamente, il risultato del weekend è positivo. Tuttavia vogliamo continuare a migliorarci e stiamo lavorando per perfezionare il servizio. Adesso siamo concentrati proprio su questo, e stiamo facendo tutto il possibile per offrire ai tifosi la migliore esperienza di visione: un’esperienza accessibile, conveniente e flessibile.

Il motivo dei problemi tecnici di DAZN

In molti online hanno paragonato la qualità dello streaming di DAZN a quello dello streaming pirata di Rojadirecta. E no, non è un paragone positivo, anzi. I motivi dei problemi tecnici riscontrati nel corso della prima trasmissione in streaming della Serie A di sono diversi e capiamoci subito: la colpa non è solo di DAZN.

Nel corso della sua prima serata, DAZN ha fatto il record di utenti connessi. È stato un evento che probabilmente terminato il "mese di prova" si ridimensionerà parecchio: le prime giornate di campionato, infatti, sono state guardate anche da spettatori che hanno deciso di registrarsi gratuitamente al DAZN, per poi annullare l'abbonamento e quindi non pagare i 9,99 al mese al termine dei primi 30 giorni gratuiti messi a disposizione della piattaforma.

Inoltre, il bitrate del servizio di calcio in streaming non super mai i 9/10 Mbps e, in questo caso, la scelta è stata fatta per soddisfare le esigenze di tutti gli utenti perché, come ormai è tristemente noto, la maggior parte degli italiani non dispone di connessioni a banda ultralarga. C'è poi anche da considerare il codec utilizzato da DAZN, per ora "segreto", ma che presumibilmente è un semplice H.264/AAC in MPEG-DASH, ben diverso dalla tecnologia HEVC utilizzata da Netflix, e che richiede – a parità di qualità video – una mole maggiore di dati rispetto al codec che in molti utilizzano per seguire serie TV e Film in streaming su Netflix.

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E a questo punto la domanda potrebbe sorgere spontanea: perché DAZN non utilizza lo stesso codec di Netflix? La risposta è semplice: non può. Si tratta di un limite tecnico che vale per tutti, e che quindi non è colpa di DAZN, che è dovuto alla lentezza dell'encoder HEVC: in soldoni, il nuovo codec per la compressione di audio è video ha il "pro" di richiedere una banda inferiore a parità di qualità, ma ha l'enorme "contro" di non essere sufficientemente rapido per essere utilizzato nelle dirette in streaming.

E, come se non bastasse, oltre alla banda utilizzata per la trasmissione della diretta – nettamente inferiore rispetto a quella  utilizzata nelle trasmissioni via parabola o digitale terrestre – c'è da considerare un altro fattore da non sottovalutare: la decodifica del segnale televisivo avviene via hardware (tramite il decoder satellitare o digitale terrestre), mentre per DAZN avviene tramite software, con tutti i compromessi e i problemi del caso.

Insomma, se ormai le tecnologie per la TV on-demand funzionano senza alcun problema, per lo streaming delle dirette TV ci sono ancora moltissimi margini di miglioramento e la colpa non è solo di DAZN, che è già a lavoro per ottimizzare al meglio (ma sempre nei limiti della tecnologia utilizzata) le prossime dirette della Serie A e della Serie B.

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