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Clubhouse, il social dell'audio

Elon Musk ha “rotto” Clubhouse (che non è pronto per eventi così grandi)

Era prevedibile, soprattutto vista l’attuale impostazione del nuovo social network: i grandi numeri che Musk riesce sempre ad attirare hanno mandato in tilt per qualche minuto l’applicazione, per poi portare alla generazione di una moltitudine di stanze basate sulla chiacchierata con l’imprenditore.
A cura di Marco Paretti
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Prima Elon Musk ha rotto Clubhouse, poi l'ha colonizzato. Era prevedibile, soprattutto vista l'attuale impostazione del nuovo social network: i grandi numeri che Musk riesce sempre ad attirare hanno mandato in tilt per qualche minuto l'applicazione, per poi portare alla generazione di una moltitudine di stanze (cioè i gruppi vocali sui quali si fonda l'esperienza del social) basate tutte sulla chiacchierata con l'imprenditore organizzata dal gruppo Good Time. Una situazione che ha mostrato i molti punti critici che caratterizzano ancora il social network più chiacchierato degli ultimi giorni.

Facciamo un passo indietro per capire i problemi. Clubhouse è un nuovo social network basato su stanze vocali dove sono presenti un gruppo di relatori e un gruppo di ascoltatori, che però possono sempre alzare la mano virtualmente per partecipare alla discussione. Queste stanze sono generalmente legate a un singolo argomento, sul quale si può discutere con un gruppo più o meno ampio di relatori a seconda delle preferenze di chi ha creato la stanza. Si tratta, quindi, di una sorta di aggregatore di conferenze virtuali con l'importante plus di consentire a tutti, almeno in teoria, di partecipare. Tutto molto interessante, ma attualmente l'app è in beta e di certo non è pronta a supportare eventi così grandi come l'arrivo di Musk.

Una delle stanze che hanno ritrasmesso la conferenza
Una delle stanze che hanno ritrasmesso la conferenza

Accedere a Clubhouse non è facile: al momento l'app è compatibile solamente con iPhone ed è disponibile esclusivamente su invito. Questo significa che solo gli utenti che sono già dentro al social possono invitare altre persone attraverso un numero limitato di inviti che ogni account ha disposizione. Insomma, per il momento Clubhouse è molto limitato e inevitabilmente polarizzato su conversazioni molto tecniche: attualmente l'utenza, soprattutto italiana, è in gran parte composta da influencer, esperti di marketing ed "early adopter" del campo tecnologico, che quindi danno vita a conversazioni che spesso ruotano attorno alla piattaforma e al suo futuro impatto. Insomma, su Clubhouse si parla forse un po' troppo di Clubhouse al momento. Questo elemento cambierà con l'arrivo di un'utenza più ampia, che però al momento si scontra contro questi limiti all'ingresso.

L'arrivo di Elon Musk segna però di certo una nuova era per l'applicazione, che da oggi diventerà sicuramente ancora più mainstream di quanto lo è stata negli ultimi giorni: Musk è di fatto diventato una sorta di Re Mida per queste cose e ogni elemento a cui si interessa diventa automaticamente rilevante sul web. Per Clubhouse però ci sono diverse criticità: oltre alla limitazione di inviti e piattaforma Apple, l'arrivo di Musk ha anche sottolineato l'evidente limitazione del limite massimo di capienza delle singole stanze. Stando alle stime (non c'è una comunicazione ufficiale su questo) il massimo di utenti che possono connettersi a una stanza è poco più di 5.000. Un numero estremamente basso per eventi enormi come una chiacchierata pubblica di Musk, che infatti oggi ha portato a due grosse problematiche: qualche minuto di intoppi tecnici subito dopo l'avvio della stanza (alle 7 ora italiana) e la generazione di innumerevoli stanze secondarie dove altri utenti hanno trasmesso in "differita" il discorso dell'imprenditore. Una sorta di rivisitazione in chiave tech della famosa scena fantozziana dove il personaggio chiede disperato "chi ha fatto palo?" per l'impossibilità di ascoltare la telecronaca di Italia-Inghilterra. Insomma non proprio una situazione ideale per un social che, però, da oggi in poi diventerà ancora più rilevante. Certo resta da capire quando arriveranno gli utenti veri e se, quando lo faranno, questa nuova piattaforma puramente audio riuscirà a conquistarli.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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