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Hades, il miglior action del 2020 sbarca su console next-gen (e non solo)

Hades, capolavoro del piccolo team americano Supergiant Games, è pronto finalmente a esordire anche su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S, dopo il successo conquistato l’anno scorso su PC e Nintendo Switch. E allora ecco una serie di motivi per giocare a uno dei migliori videogiochi del 2020.
A cura di Lorena Rao
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Zagreus, figlio di Ade, si prepara ad affrontare la danza mortale contro le anime dell’Oltretomba in opposizione al volere del padre. Ancora una volta. Perché Hades, capolavoro del piccolo team americano Supergiant Games, è pronto finalmente a esordire anche su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S, dopo il successo conquistato l’anno scorso su PC e Nintendo Switch.

Tartaro, Asfodelo, Elisio, Tempio di Styx: questi i quattro mondi da superare, protetti da guardiani come l’arpia Megera e il possente Minotauro. Non sarà affatto facile sconfiggerli, perché Hades utilizza la struttura del roguelike. Questo vuol dire che ogni morte di Zagreus equivale a un nuovo inizio, attraverso cui sbloccare potenziamenti inediti. Ciascuna lotta dunque è da considerarsi a sé stante, con scoperte e progressioni uniche, ma al contempo rappresenta un capitolo di congiunzione tra i diversi tentativi necessari per attuare il destino del protagonista. Ciò rende il livello di sfida incredibilmente alto, ma mai frustrante, perché le meccaniche di gioco gratificano e divertono. Inoltre, a non rendere tediosa la sconfitta, contribuiscono uno stile artistico e una profondità narrativa che ipnotizzano e catturano.

Una volta sconfitti, infatti, si ricomincerà da capo sì, ma sarà occasione per perdersi nei bellissimi mondi dell’Oltretomba pagano e conoscere meglio i personaggi che li abitano. Sisifo, Euridice, Patroclo si uniscono agli dei – Zeus, Afrodite, Ares e il resto del pantheon greco – per aiutare Zagreus nel suo intento di abbandonare l’Ade. I dialoghi durante questi incontri permettono di comprendere a poco a poco i diversi rapporti che regolano l’aldilà dell'antica Grecia. La scrittura di Greg Kasavin, sceneggiatore e creative director, riesce a caratterizzare in maniera unica i tanti personaggi che costellano il gioco.

Altra peculiarità di Hades è la direzione artistica: grazie a Jen Zee, art director di Supergiant Games, il titolo reinterpreta la mitologia greca, attraverso un’estetica accattivante, sensuale, esotica, lontana dalla tradizione, ma che pesca a piene mani dai comics americani (come "Saga" di Fiona Staples), ma non rinnega nemmeno gli influssi dello stile orientale, né della moda gitana. Il risultato, a livello visivo, è meraviglioso. In tal senso, l’approdo su console next-gen sa dare il giusto valore al lavoro del reparto artistico. Il miscuglio di stili va a toccare anche il comparto sonoro: il compositore Darren Korb unisce sonorità folkloristiche ad altre più rock ed elettroniche per creare un trasporto generale davvero di impatto.

Il risultato finale è splendidamente esagerato, grazie al perfetto equilibrio tra scrittura, estetica, musica e chiaramente gameplay. Nonostante il timore della sconfitta, nonostante il pensiero di ricominciare tutto da capo, più e più volte, dalle sale del Tartaro, Hades sprona e cattura chi gioca. Non a caso, dopo l’uscita nel 2020 su PC e Nintendo Switch, il titolo di Supergiant Games ha fatto incetta di candidature e premi (miglior indie e miglior action ai The Game Awards, per dirne alcuni), mettendo a rischio il primato di un titolo blasonato (e sicuramente dotato di più risorse) come The Last of Us Parte II. Tutto questo per dire che non vi sono più scuse per non giocare a uno dei migliori titoli della scorsa generazione videoludica, oggi ancora più godibile e lodabile sotto qualunque aspetto. E allora l’augurio non può che essere uno: buona fuga dall’Ade.

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