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Huawei, il 19 agosto scade la proroga temporanea per Android: cosa succede dopo

Mancano ormai pochi giorni al momento della verità. Il 19 agosto scade infatti i termine di tre mesi della proroga temporanea concessa dall’amministrazione Trump in seguito all’inserimento dell’azienda cinese all’interno dell’Entity List. Ecco cosa cambia da lunedì.
A cura di Marco Paretti
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Mancano ormai pochi giorni al momento della verità. Il 19 agosto scade infatti i termine di tre mesi della proroga temporanea concessa dall'amministrazione Trump in seguito all'inserimento dell'azienda cinese all'interno dell'Entity List, la lista nera del commercio che di fatto rende molto complesso per le aziende americane poter vendere i propri prodotti a Huawei. Fino a questa domenica la realtà godrà di un lasciapassare che le ha consentito di continuare ad operare normalmente, ma dal 19 agosto si apre per l'azienda un terreno molto difficile, perché di fatto torna ad affacciarsi la messa al bando. Cosa succederà, quindi, a partire da lunedì?

Cosa cambia per Huawei

Secondo gli esperti, in realtà, la situazione potrebbe non aggravarsi ulteriormente. Stando a quanto affermano gli analisti, le aziende americane dovrebbero poter continuare ad utilizzare permessi speciali e la stessa amministrazione statunitense potrebbe allargare la stretta che ora lega l'azienda cinese. Huawei Central riporta invece che la licenza per Android potrebbe essere estesa per un ulteriore periodo di tempo di tre mesi, consentendo di proseguire con il rilascio degli smartphone annunciati nel corso delle ultime settimane e con il lancio del Huawei P30 Pro.

Le aziende hanno già chiesto le licenze

Questo fine settimane, infine, il Presidente degli Stati Uniti e il Presidente cinese dovrebbero discutere della situazione in collegamento telefonico, un incontro che dovrebbe confermare l'allentamento della stretta già annunciato il 29 giungo durante il G20, quando Trump ha spiegato di voler consentire alle aziende americane di vendere nuovamente i prodotti a Huawei. Nel frattempo, anche con il bando attivo sembra che diverse grandi aziende abbiano già richiesto i permessi speciali al Dipartimento del Commercio degli USA, licenze che consentiranno a queste realtà di continuare a vendere i propri servizi e prodotti all'azienda cinese anche in un eventuale periodo di transizione.

Huawei è comunque quasi pronta a sostenere anche le decisioni più drastiche: nel corso degli ultimi giorni ha annunciato HarmonyOS, il sistema operativo in realtà non pensato per gli smartphone ma che potrebbe in futuro prendere il posto di Android sui dispositivi dell'azienda cinese. È inoltre bene ricordare che tutti i telefoni Huawei attualmente nelle tasche dei consumatori e in commercio godranno del pieno supporto degli aggiornamenti di Android: quelli che eventualmente potrebbero avere problemi saranno i dispositivi non ancora lanciati sul mercato.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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