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I 10 disastri tecnologici più famosi degli ultimi 10 anni

Quali sono i 10 disastri tecnologici più famosi degli ultimi 10 anni? Dal tentativo di Facebook di diffamare Google all’Antennagate, dallo scandalo Yahoo in Cina al furto dei dati dal network PlayStation della Sony.
A cura di Vito Lopriore
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Il tentativo subdolo di Facebook di delegittimare Google, accusata di non rispettare la privacy degli utenti, dimostra quanto profonde siano le rivalità tra le grandi aziende che operano nel mercato di Internet. Ma Facebook non è la prima tech company ad essere coinvolta nell’uso non trasparente delle tecniche delle pubbliche relazioni digitali, come mostra la lista che segue.

Nel 1998 Microsoft, per difendersi dal Dipartimento della Giustizia Usa, intenzionato ad applicare contro l'azienda severe misure di antitrust, decise di inviare delle email al magazine The Los Angeles Time e ad altri giornali. Solo che queste email non furono mandate direttamente da Microsoft ma attraverso un’organizzazione creata ad hoc chiamata "Americans for Technology Leadership" per influenzare il dibattito. Questa vicenda prese il nome di Astroturfing: termine che designa pratiche scorrette di aziende e organizzazioni per creare consenso apparente intorno ad un’idea o ad una marca, simulandolo spontaneo.

Nel 2005 Dell, una delle aziende più importanti al mondo nella produzione di personal computer e sistemi informatici, scelse il cliente sbagliato da ignorare. Quando i social media erano nella loro infanzia, Jeff Jarvis (nella foto sotto), l’ex conduttore televisivo e creatore di Entertainment Weekly, giornalista sul San Francisco Examiner, Daily News, consulente per le aziende dei new media, un veterano della vecchia scuola che propone ed esplora nuovi modelli, iniziò a parlare, nel suo blog BuzzMachine, e ci è andato pesante: nel suo post intitolato “Dear Mr Dell”, ha pubblicato una lettera aperta nella quale parla della scarsa affidabilità dei prodotti Dell nonché dei problemi del suo “Customer Care Service e questo, attirando l’attenzione dei media mainstream, causò la perdita di milioni di dollari spesi in advertising. Dell ha imparato la lezione ed oggi è il leader nel management dellle relazioni con i cosumatori attraverso i social media.

Jeff-Jarvis-Dell

I "News Feed" di Facebook e le scuse di Zuckerberg

Famoso anche il lancio di Facebook dei "News Feed" nel 2006, che furono una delle innovazioni più significative sui social media. Ma per la major di Zuckerberg, quando introdusse questa nuova configurazione, non andò molto bene: non ci furono spiegazioni esaurienti per gli utenti che non capirono bene come usarla. L'opzione dei "News Feed" consente il riepilogo di tutti gli status aggiornati e delle azioni (link, attività dei gruppi, fanpage etc.) proprie e del proprio network, presentate in sequenza temporale.

IL CEO di Facebook inviò una lettera aperta in cui, oltre alle scuse ufficiali, ha dichiarato “Quando abbiamo lanciato News Feed e Mini Feed stavamo cercando di fornire un flusso di informazioni sul mondo sociale. Invece, non abbiamo fatto un buon lavoro nello spiegare quali erano le nuove caratteristiche ed ancora come si poteva avere il controllo su di queste. Mi propongo di correggere questi errori adesso”.

L’esplosione delle batterie Sony e lo scandalo Yahoo in Cina

Nel 2006 molti laptop iniziarono improvvisamente ad andare in fiamme causando la costernazione degli utenti. Gli analisti trovarono subito la causa: le batterie al litio della Sony. La stessa azienda fu costretta a richiamare 4,1 milioni di batterie. Nel 2007 invece Yahoo divenne l’oggetto dei sostenitori dei diritti umani quando fu scoperto che la major americana aiutava il governo cinese nel rintracciare i dissidenti in quel paese. Yahoo inviò le scuse ma ciò non convinse il Congresso americano.

Scandalo-Yahoo-in-Cina

Gli scandali Digg ,"Antennagate" e "LocationGate" della Apple

Un malfunzionamento è stato scoperto non molto tempo dopo il rilascio dell’iPhone4 da parte di Apple: quando l’utente toccava la parte in basso a destra del telefono, questo aveva problemi nel ricevere e inviare chiamate. Il problema fu aggravato da Apple che inizialmente ignorò il problema. Poi, offrì una soluzione di ripiego che costò all’azienda 165 milioni di dollari. Il problema non sembrò tanto danneggiare le vendite degli iPhone4 quanto la reputazione generale dell’azienda e, la mancanza di scuse sia di Apple che del Ceo Steve Jobs, non ha aiutato.

Digg, il famoso social network americano di social bookmarking, ha creato una nuova versione nell’Agosto 2010 chiamata V4 che ha aggiunto il link “My news” attraverso cui gli users potevano visionare quello che i loro amici nel network stavano linkando. Altri cambiamenti hanno riguardato la perdita del tasto “bury” , utile per nascondere contenuti non interessanti per gli utenti. La reazione della commnuty fu istantanea e ha causato un colpo al prestigio e al traffico del sito mai totalmente recuperato.

Qualche mese fa due ricercatori hanno scoperto che l’iPhone Apple traccia la location degli users. I dati vengono conservati sia nel dispositivo mobile che nel pc quando è attivato iTunes. Dopo molte storie su quello che è stato definito "Locationgate sui media", Apple ha replicato all’incidente diramando il seguente comunicato “Apple non sta tracciando la location del tuo iPhone. Apple non ha mai fatto questo e non ha in programma di farlo”, includendo anche una issue dell’iOs update, aggiornameno che contiene modifiche alla configurazione del Location Service, dunque i dubbi sul rispetto della privacy sono rimasti.

Apple-Antennagate

In Aprile il servizio Amazon AWS, la piattaforma di cloud computing usata da Hotsuite, Foursquare ed altri, è andato in crash causando il malfunzionamento di questi servizi. Il problema è stato probabilmente tecnico e, nella spiegazione inviata con una cloud di 5.600 parole non è stata inserita la parola “sorry”.

In ultimo, la perdita dei dati del dispositivo PlayStation della Sony: un attacco degli hacker contro il network della Sony PlayStation in Aprile ha causato un furto di informazioni degli utenti in più di 100 milioni di account, incluse, potenzialmente, 2,2 milioni di numeri di carte di credito. Sony sta ancora risolvendo il problema.

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