In Italia l'iPhone 6 da 16 GB ha un prezzo imponibile di 593 euro, ma per Apple il costo di produzione – tra forza lavoro e componentistica interna– è di circa 155 euro. A rendere pubblici i dati ci pensa, come sempre, IHS, un'azienda ormai conosciutissima nel settore anche per i rapporti annuali con i quali mette in evidenza il costo di ogni singolo componente utilizzato nei dispositivi di Apple e li rapporta con l'attività di lavoro per l'assemblaggio.
Secondo l'azienda, il colosso di Cupertino spende tra i 200 e i 247 dollari per l'iPhone 6, e tra i 216 e i 263 dollari per l'iPhone 6 Plus. Ovviamente sono solo stime e tengono in considerazione esclusivamente la componentistica e l'assemblaggio, senza calcolare la ricerca, la progettazione, il marketing, la distribuzione e molto altro.
Il processore A8 utilizzato nei nuovi iPhone avrebbe un prezzo superiore di 3 dollari rispetto alla generazione precedente, arrivando così a costare circa 20 dollari, una cifra molto simile alla quella raggiunta dalla somma dei prezzi dei sensori e del chip NFC di NXP Semiconductors che, affiancato da un amplificatore di segnale prodotto da Ams AG, dovrebbero costare all'azienda circa 22 dollari.
Lo schermo e il touch screen – forniti ad Apple da LG e Japan Display – si confermano i componenti più costosi, e pesano a Tim Cook e soci 45 dollari per la versione da 4.7" (che rispetto alla versione da 4" utilizzata nell'iPhone 5 e nell'iPhone 5S costa 4 dollari in più) e 52,50 dollari per la versione da 5.500.
In ogni caso, anche quest'anno il costo lavoro per ogni dispositivo è fisso tra i 4 dollari e i 4,50 dollari, e considerando i listini negli Stati Uniti d'America, proprio come succedeva con l'iPhone 5 e l'iPhone 5S, i margini di guadagno – considerando esclusivamente la componentistica e la forza lavoro – per l'azienda capitanata da Tim Cook dovrebbero essere di circa il settanta percento.