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Il futuro di Apple nelle parole di Tim Cook

Il CEO della Mela interviene alla D:All Things Digital Conference parlando della sua visione dell’azienda e dei progetti futuri. Critiche a Microsoft e apertura ai social network; “Facebook? Vedremo”.
A cura di Angelo Marra
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Il Tim Cook che parla alla D:All Things Digital Conference è molto distante da quello visto nei recenti keynote. Per quanto ancora vivo nella memoria dei fan, lentamente lo spettro di Steve Jobs si sta allontanando e il nuovo CEO è in grado di esporre le proprie strategie future senza la spada di Damocle del perenne confronto con il defunto fondatore. Non sono tanto le vendite a preoccupare, visto che Apple vanta ancora numeri da record, quanto la possibilità di innovare, di esprimere una propria filosofia in grado persino di contrastare con quanto vaticinato in passato dal guru Jobs. La scelta di Tim alla guida dell'azienda, così distante dall'eclettico e geniale Steve, non è stata un semplice ripiego sul “secondo”; Cook sta dimostrando una grande abilità nel guidare il carro, avendo ben chiari in mente i suoi obiettivi e perseguendoli con la stessa costanza e l'inarrestabilità della golden age di Cupertino. É sufficiente ascoltare il CEO per capire, ad esempio, quale sia la scelta di Apple in merito al settore mobile ed al rapporto con il concorrente Android; nessuna velleità di “dominare” il mercato, molto più semplicemente il desiderio di realizzare “solo” il terminale migliore in circolazione. Sembra di sentire il caro vecchio Steve e la sua pungente ironia. Molto più di una strategia di marketing, quanto una vera e propria filosofia aziendale. È una persona difficile da interpretare Cook, come lo era un tempo Jobs; entrambi, grazie all'ironia, ai silenzi, alle non-risposte, riescono abilmente a guidare la conversazione, a glissare gli argomenti spinosi e a non svelare le proprie carte anche davanti a domande dirette. Le risposte del CEO di Apple ai microfoni di Walt Mossberg e Kara Swisher durante l'ATD Conference non sono mai casuali, così come i silenzi o i no comment. Le fughe di notizie, ad esempio, altro argomento affrontato nel dibattito, non vengono licenziate come semplici errori, come fail aziendali; Cook sa bene quanto i rumors che riguardano i prodotti Apple abbiano un ruolo da protagonista nella spasmodica attesa, ai limiti dell'isterismo, che precede l'uscita di un nuovo smartphone o tablet. Ecco quindi che il CEO condanna proforma le fuoriuscite di informazioni ma al tempo stesso plaude l'interesse con cui la community in rete segue ogni microscopica novità sui prodotti della Mela.

LE CRITICHE A MICROSOFT – Se verso il concorrente Android Cook utilizza il classico “snobismo” che ha sempre caratterizzato Cupertino, nei confronti dello storico nemico Microsoft le critiche sono dirette, soprattutto per quello che riguarda il nuovo sistema operativo, Windows 8, figlio della scelta di Redmond di adoperare un solo OS per diverse piattaforme, sia pc che smartphone/tablet. La strategia di Apple, con Mac OS e iOS, è differente e Cook è certo che gli utenti, veri giudici supremi, non premieranno la scelta di accostare “un tostapane e un frigorifero” quanto quella di una demarcazione netta tra due settori di diversa natura e diversa finalità di utilizzo. L'abilità di Cook la si ritrova anche nei suoi silenzi, come ad esempio riguardo ai progetti futuri di Cupertino relativi all'Apple TV; i risultati sono stati “superiori alle aspettative” (che in effetti devono essere state davvero basse di partenza) anche se non c'è grande fiducia nel progetto. Un modo sottile per lasciare intendere che Apple potrebbe decidere di abbandonare il progetto, senza però screditare un prodotto tuttora in commercio. Un rapido accenno Cook lo rivolge anche ai social network, ormai onnipresenti in qualsiasi contesto in cui si parli di informatica. Su Facebook “stiamo ragionando”, così come con Ping, la piattaforma social di famiglia lanciata due anni fa e mai decollata, ma afferma di non avere ancora risposte concrete alla luce dei numerosi progetti al vaglio.

Insomma, chi si aspettava “rivelazioni” da parte del CEO di Apple su strategie e prodotti futuri è rimasto a bocca asciutta ma è sufficiente conoscere la strategia ormai ventennale di Cupertino per sapere che scoop e annunci clamorosi non fanno parte dello stile della Mela morsicata; stile che Tim Cook sembra vestire alla perfezione.

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