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Clubhouse, il social dell'audio

Perché Clubhouse è solo su iPhone e non su Android (per ora)

Il social network del momento basato sull’audio in diretta offre per il momento un accesso limitato agli invitati che per le mani hanno un dispositivo con iOS o iPadOS. Il motivo dietro a questa decisione da parte degli sviluppatori non è di marketing, ma tecnico. Le cose fortunatamente sono destinate a cambiare.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il social network vocale Clubhouse si appresta a diventare il fenomeno del momento: basato completamente sugli audio in diretta, rappresenta qualcosa di inedito online e per questo sta entusiasmando i membri e incuriosendo chi ancora non è iscritto. Purtroppo la piattaforma è ancora in fase di perfezionamento e per questo l'accesso non è libero: oltre a un sistema di inviti che taglia fuori molti dei potenziali partecipanti, l'app per il momento è disponibile solamente per i sistemi operativi iOS e iPadOS, e dunque solo per iPhone e iPad.

Perché Clubhouse si può usare solo su iPhone e iPad

Le limitazioni imposte dagli sviluppatori per l'accesso a Clubhouse stanno avendo un ruolo non indifferente nel passaparola che circonda la piattaforma, ma non sono soltanto una mossa di marketing. Sviluppare un'app per una particolare tipologia di telefono vuol dire poterla ottimizzare senza curarsi da subito di come potrebbe comportarsi su altri dispositivi che montano al loro interno componenti differenti. Gli iPhone da questo punto di vista sono una garanzia: la componentistica al loro interno varia entro limiti definiti e soprattutto è gestita da un sistema operativo che non è sottoposto alle modifiche di vari produttori come avviene con Android: creare un sistema di comunicazioni in tempo reale senza salti nei collegamenti e dall'audio ben definito è insomma più facile, lavorando su un numero limitato di variabili.

Concentrandosi sugli iPhone gli sviluppatori di Clubhouse hanno inoltre la relativa certezza che tutti gli utenti abbiano installata sul dispositivo l'ultima o una delle ultime versioni del sistema operativo iOS: il sistema di aggiornamenti dei prodotti Apple – per gli stessi motivi elencati sopra – è infatti più efficiente di quello che alla base dell'intera gamma dei dispositivi Android, prodotti e personalizzati da centinaia di costruttori. La caccia ai bug in un momento cruciale come il lancio sarà dunque meno complessa da portare avanti.

L'arrivo su Android

Questo non vuol dire che una versione di Clubhouse per Android non arriverà mai; per crescere e diventare remunerativa la piattaforma ha bisogno dei miliardi di potenziali utenti che preferiscono il sistema operativo Google rispetto a quello realizzato da Apple. Semplicemente, gli sviluppatori stanno perfezionando il codice base dell'app e dell'infrastruttura sulla quale si basa la piattaforma prima di lanciare il tutto nel più complesso ecosistema di prodotti Android. Una previsione sulle tempistiche da fare è però impossibile: i fondi ci sono (grazie ai capitali provenienti dagli investitori esterni Clubhouse è stata recentemente valutata un miliardo di dollari), ma un calendario preciso sul futuro dell'app non è ancora stato reso pubblico.

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