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Libra, la criptovaluta di Facebook

Perché Visa e Mastercard stanno pensando di sganciarsi da Libra

Secondo il Wall Street Journal i due soggetti stanno riprendendo in considerazione l’ipotesi di farsi coinvolgere nel lancio della criptovaluta di Facebook. Il problema è che si tratta di due dei nomi di maggior peso all’interno dell’alleanza che dovrebbe invece promuovere la criptovaluta nel mondo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Soltanto un paio di mesi fa il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg sembrava piuttosto convinto che la posizione della sua criptovaluta Libra fosse solida — o almeno così sembrava dagli audio delle riunioni con i suoi dipendenti trapelati in queste ore. In poche settimane però le cose potrebbero essere cambiate radicalmente: in questi giorni sembra infatti che alcuni dei membri di primo piano dell'Associazione Libra (il gruppo di aziende che promuove lo sviluppo della nuova valuta) abbiano iniziato a pensare di tirarsi indietro dall'intera operazione: tra gli altri si parla di Visa e Mastercard.

I malumori interni

L'indiscrezione arriva dal Wall Street Journal, che per arrivare a questa conclusione ha interpellato diverse fonti tra i membri dell'Associazione, al cui interno si registrano in realtà malumori da tempo. Fin dalla sua presentazione in effetti Libra non è mai stata ben digerita dagli organi di regolamentazione internazionale, e la loro posizione scettica nei confronti della criptovaluta crea malumori da mesi tra chi invece dovrebbe promuoverla. Il timore delle realtà che fanno parte dell'Associazione è che, facendosi promotrici di un progetto così osteggiato dalle autorità, possano finire esse stesse nel mirino.

Il rischio di un effetto domino

Finora però era stato difficile valutare l'importanza di questa fronda interna: dell'Associazione Libra fanno parte aziende e realtà di magnitudini differenti e provenienti da diversi settori, e di nomi finora non ne erano mai circolati. Visa e Mastercard sono però due dei soggetti più importanti e influenti coinvolti nel progetto Libra: se davvero desiderassero chiamarsene fuori potrebbero ingenerare un effetto domino e provocare la fuoriuscita di altre aziende dall'Associazione, minando seriamente la possibilità di Facebook di convincere il resto del mondo della bontà dei suoi propositi.

Giornate cruciali

Per questo motivo i prossimi giorni potrebbero essere fondamentali per il futuro del progetto: stando al Wall Street Journal intanto Facebook avrebbe infatti organizzato per la giornata del 3 ottobre un incontro a Washington con i membri dell'associazione, per discutere apertamente delle loro perplessità sul sistema; ad appena una decina di giorni da questa resa dei conti è invece previsto (ormai da tempo) l'appuntamento durante il quale verrà ufficialmente redatta la carta costitutiva dell'Associazione. In questa occasione saranno messi nero su bianco i nomi dei partner di Facebook che finora erano stati solamente anticipati: da qui alle prossime due settimane potrebbero cambiare molte cose.

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