Quando pochi mesi fa abbiamo recensito lo Xiaomi Mi3 è scoccata la scintilla. Lo smartphone dell'azienda dell'ex Google Hugo Barra era un vero e proprio top di gamma, venduto a un prezzo molto più accessibile, ed è stato il primo dispositivo mobile che di fatto ha dato il via a una nuova era di smartphone cinesi, con la quale i produttori asiatici stanno lentamente iniziando ad allontanarsi dallo stereotipo di dispositivo dalla scarsa qualità – soprattutto software – e dagli ormai classici cloni. Basti pensare che quando lo scorso 29 luglio sono state aperte le vendite del nuovo arrivato Mi4 (a una settimana dalla presentazione ufficiale), il primo dispositivo nato sotto la direzione di Hugo Garra ha venduto tutto il primo lotto in soli 37 secondi.
Design
Attualmente disponibile esclusivamente per il mercato cinese (ma a brevissimo arriverà anche in Italia) lo Xiaomi Mi4 prende "lilberamente spunto" dal design dell'iPhone di Apple e da alcuni particolari dei Lumia di Nokia, ma li arricchisce con una serie di caratteristiche e funzionalità che hanno reso famosa l'azienda cinese a tutti gli appassionati.
Esteticamente il Mi4 è un enorme passo in avanti rispetto alla versione precedente e in effetti, anche in questo caso, rappresenta il primo giro di boa dell'azienda cinese, che saluta definitivamente il form factor e il design utilizzato fino a oggi, e lo fa con uno smartphone molto potente e con un fantastico rapporto qualità prezzo, ma che di certo non può essere considerato "originale". Almeno dal punto di vista del design.
A prima vista i più esperti non solo riusciranno immediatamente a riconoscere una serie di particolari già visti negli ultimi smartphone della serie Lumia di Nokia, soprattutto nella cover posteriore che a differenza del Mi3 è stata realizzata in policarbonato, ma appena impugnato lo smartphone e osservata con attenzione la cornice in alluminio del dispositivo, il primo collegamento naturale che nascerà sarà quello con l'iPhone 5 e 5S di Apple. Andati oltre il momento dei paragoni, ci si rende conto che il dispositivo di Xiaomi è davvero ben fatto, molto solido e soprattutto molto comodo da utilizzare. Insomma, un vero e proprio top di gamma.
Hardware e caratteristiche tecniche
Proprio come praticamente tutti gli smartphone Android, anche in Mi4 utilizza un processore prodotto da Qualcomm. Nello specifico, ad animare il gioiellino cinese è la stessa CPU utilizzata da Samsung nel suo Galaxy S5, ossia il quad-core Snapdragon 801 da 2.5 GHz, ma a differenza dello smartphone del colosso di Seul, nel Mi4 è affiancata da ben 3 GB di RAM. La GPU è un'Adreno 330 mentre lo storage interno è da 16 o 64 GB, non espandibile via microSD.
Ok, molto probabilmente per l'utente medio 64 GB sono più che sufficienti e in molti riescono a sopravvivere anche con 16 GB, ma siamo nel 2014 e privare un top di gamma dello slot per espandere la memoria è un grosso limite. E non è il solo. Rispetto al Mi3, il nuovo Mi4 dice ufficialmente addio anche all'NFC, non integrato nello smartphone. Un'altra mancanza che effettivamente non cambierà la vita a nessuno, ma il discorso è sempre quello: siamo nel 2014 e ormai è l'NFC è diventato uno standard, anche Apple – a modo suo – l'ha integrato nei nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus, e davvero non riusciamo a comprendere le motivazioni che hanno spinto Barra e il suo team a prendere questa decisione.
Ecco la scheda tecnica ufficiale dello Xiaomi Mi4:
- Display da 5″ 1080p FullHD
- Fino all’84% di precisione nella riproduzione del colore (NTSC)
- CPU Qualcomm Snapdragon 801 a 2.5 GHz
- RAM 3GB
- Storage interno 16/64GB
- Fotocamera 13 megapixel posteriore, F1.8, HDR in tempo reale
- Registrazione video 4K
- Fotocamera frontale da 8 megapixel, f1.8, grandangolare di 80°
- Batteria da 3080 mAh con ricarica rapida anche a 9V 1.2A (supporta anche 5V 2A).
Considerando il prezzo di vendita del Mi4, le prestazioni che offre sono senza dubbio il meglio che attualmente si può pretendere da uno smartphone venduto a meno di 400 euro. Nonostante il dispositivo in nostro possesso sia animato dalla nuova MiUI 6 (che è ancora in fase beta per gli sviluppatori), nei nostri test il Mi4 ha battuto tutti i diretti competitor (Galaxy S5 e LG G3 compresi), ottenendo dei risultati ottimi, sia in single core che in multi-core.
Insomma, il Mi4 è veramente una bomba, purtroppo però nei nostri test abbiamo riscontrato che in condizioni di stress il terminale inizia a scaldare parecchio, soprattutto nella zona prossima alla fotocamera.
Attualmente il Mi4 è esclusivamente 3G. Per spiegare bene la compatibilità con le reti LTE in europa, bisogna entrare nel tecnico e analizzare le combinazioni di chip che ha deciso di utilizzare Xiaomi per i modelli attualmente in vendita. Nello specifico il Mi4 utilizza un chip Qualcomm 8274AC, affiancato da un WTR1625: una configurazione che non è in grado di supportare le reti LTE europee. Per sperare in una compatibilità con il 4G italiano, bisognerà aspettare il rilascio di una versione aggiornata (che di fatto dovrebbe utilizzare i chip Qualcomm 8974AC con il WTR1625L) e che potrebbe arrivare entro i primi periodi del 2015.
Display
Nessuna novità nel pannello utilizzato con il nuovo smartphone, che continua a essere caratterizzato da 5" di diagonale e dalla risoluzione FullHD a 1920 x 1080 pixel in grado di riprodurre le immagini con ben 441 ppi. Teoricamente un pannello perfetto, se non fosse per un angolo di visuale purtroppo non assoluto, che rischia di condizionare negativamente la visualizzazione delle immagini se non si guarda lo schermo direttamente.
Ottima la scelta di utilizzare la tecnologia OGS (One Glass Solution), che elimina uno degli strati normalmente presenti nei display IPS e lo rende più sottile e meno "riflettente" alla luce diretta. Buona anche la temperatura del colore, che con i 7335 k si avvicina a quella che caratterizza i display di iPhone 5S e HTC One M8 e riproduce immagini dai colori naturali e saturi al punto giusto, in cui i bianchi tendono leggermente all'azzurro.
Rimaniamo perplessi sul pannello in vetro che protegge il display. In molti sono convinti che si tratti di un Corning Gorilla Glass 3, ma in effetti osservandolo con attenzione sorge qualche dubbio e andando a leggere nella scheda tecnica ufficiale dello smartphone in effetti non siamo riusciti a trovare conferma a queste supposizioni. Concludendo, forse è meglio utilizzare una pellicola protettiva.
Fotocamera
Dati i precedenti visti con il Mi3, dobbiamo ammettere che dalla fotocamera del Mi4 ci aspettavamo qualcosina in più. Il sensore da 13 megapixel utilizzato da Xiaomi nella fotocamera posteriore dello smartphone è caratterizzato da un'apertura focale molto interessante, che riesce a garantire la realizzazione di scatti fotografici di buona qualità e che rimangono comunque nella media dei dispositivi Android. Buoni anche gli scatti in condizioni di scarsa luminosità, ma in questo caso il software dell'applicazione Fotocamera utilizzato nella MiUI 6 pecca leggermente in elaborazione, e nel tentativo di eliminare il rumore dovuto alla poca luce, in alcuni casi rischia di rendere gli scatti leggermente pastellati.
Veramente fantastica la fotocamera frontale, che nel Mi4 utilizza un sensore da 8 megapixel molto sensibile anche in condizioni di scarsa luminosità e accompagnato da un gruppo ottico che, seppur microscopico, è caratterizzato da un angolo di visuale molto ampio.
Buoni i video realizzati in FullHD a 1920 x 1080 anche se attualmente soffrono di rallentamenti che sicuramente saranno ottimizzati nella versione finale della MiUI 6, discreti i video realizzati in 4K e gli slowmotion che come in tutti gli Android vengono registrati senza audio.
A prescindere dalla piccola carenza nel noise reduction in condizioni di scarsa luminosità, l'applicazione Fotocamera nel Mi4 è tra le più complete attualmente disponibili e oltre all'HDR già utilizzato nel Mi3, introduce una serie di nuove funzionalità come lo scatto in sequenza, una modalità di traking degli oggetti e la messa a fuoco multipla che permetterà di eseguire una fotografia e decidere successivamente il punto di messa a fuoco.
MiUI 6
Una cosa è certa: la MiUI non è per tutti, ma è una delle interfacce grafiche di Android più curate, e nella nuova versione introduce una serie di novità molto interessanti. La più evidente è senza dubbio il Blur Style (che non è altro che l'Immersive Mode introdotto da Google in Android KitKat) e la nuova combinazione cromatica che – secondo quanto dichiara l'azienda – non stanca la vista e tende a rilassare l'utente. Il risultato è un totale abbandono dei rettangoli a favore di cerchi e linee molto più semplici, affiancate da icone appiattite e applicazioni caratterizzate da due tonalità di colorazioni, bianco o grigio, personalizzabili dall'utente in ogni minimo particolare.
L'interfaccia è totalmente nuova, e non solo nell'aspetto grafico. La nuova GUI è senza dubbio più veloce e comoda da utilizzare e anche i toggle sono stati del tutto ridisegnati, ma purtroppo non è più possibile modificarne la disposizione e aggiungere altre scorciatoie.
Ottimo anche il multitasking, che risulterà molto più semplificato e visualizzerà inizialmente le applicazioni in esecuzione tramite un'icona e senza mostrarne alcun'anteprima: per vederle nel dettaglio sarà semplicemente necessario eseguire un pinch out, e le icone si trasformeranno.
Semplificato anche il sistema delle notifiche, che risulta senza dubbio più funzionale e in un certo senso segue l'idea introdotta da Samsung con la sua TouchWiz: se ad esempio si sta utilizzando un'applicazione o un gioco e arriva una telefonata, la notifica verrà visualizzata nella parte superiore dello schermo e si potrà continuare l'operazione che si stava effettuando prima della chiamata in entrata.
Insomma, hardware a parte, il vero punto di forza del Mi4 (così come il Mi3) è nella cura del dettaglio e nella velocità della MiUI, che nella versione 6 è stata totalmente ridisegnata e ottimizzata e che molto probabilmente rappresenta la personalizzazione di Android più interessante degli ultimi tempi.
Batteria
La batteria è un punto di forza dello Xiaomi Mi4. Caratterizzata da una capienza di 3080 mAh si ricarica dallo 0 al 100 percento in poco più di 2 ore e 25 minuti e con i nostri test ha ottenuto un ottimo risultato riuscendo ad alimentare il dispositivo per circa 10 ore di navigazione web e poco più di 11 ore di telefonate. Forse non è ai livelli eccezionali del Mi3, ma è comunque sopra la media e permette senza dubbio di arrivare a fine giornata anche con un utilizzo molto intenso.
Conclusioni
Se un utente qualsiasi provasse il Mi4 senza conoscerne le caratteristiche tecniche e il prezzo, di certo non immaginerebbe che si tratta di uno "smartphone cinese" venduto a un prezzo molto competitivo. Proprio come è successo con il Mi3, l'esperienza utente e la filosofia aziendale che accompagnano il nuovo nato in casa Xiaomi dovrebbero far riflettere prima di tutto i produttori, che continuano a vendere i propri top di gamma a prezzi molto spesso esagerati, e poi gli utenti stessi che dovrebbero chiedersi le motivazioni secondo le quali continuano ad acquistare smartphone molto più costosi, ma praticamente con le stesse prestazioni.
In realtà però, quando Hugo Barra ha presentato lo smartphone è stato molto chiaro nello specificare che l'azienda attualmente sta focalizzando la sua attenzione nei mercati emergenti, il che la dice lunga sul modello di business e sulle scelte di distribuzione del nuovo Mi4 in Europa, che verrà venduto a un prezzo più elevato rispetto a quello cinese.
Inoltre, la localizzazione in italiano della MiUI è – ancora una volta – merito dei ragazzi di Miui.it, che non sono retribuiti in alcun modo dall'azienda e che svolgono un lavoro di traduzione egregio, ma esclusivamente per pura passione. E la mancanza della compatibilità con le reti LTE, l’impossibilità di espandere la memoria interna e l'assenza dell'NFC, fanno perdere qualche punto al dispositivo.
Ma alla luce delle caratteristiche hardware, del prezzo di vendita (che seppur più alto di quello cinese è comunque molto competitivo) e dall'ottima interfaccia grafica, non possiamo che promuovere a pieni voti lo Xiaomi Mi4. Forse non è scoccata la scintilla come con il precedente Mi3, dobbiamo ammetterlo, ma il nuovo gioiellino dell'azienda cinese è senza dubbio uno tra i migliori smartphone disponibili: è bello, è realizzato con materiali e tecniche di costruzione di alto livello e poi, parliamoci chiaro, costa veramente poco.