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Clubhouse, il social dell'audio

Con l’arrivo di più utenti Clubhouse è destinato a cambiare: ecco come

Presto anche gli utenti nostrani raggiungeranno un numero che porterà i contenuti a diversificarsi più di quanto non lo siano oggi. Gli sviluppatori infatti stanno distribuendo ai membri un numero di inviti sempre maggiore, tanto che chi si è iscritto appena una settimana fa ha potuto distribuirne già più di una dozzina.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Basandosi sulla voce e sulle conversazioni in diretta, Clubhouse può vantarsi di essere un social network molto particolare; come tutte le piattaforme di questo tipo però il suo valore è dato in gran parte dai frequentatori e dai contenuti che lo popolano, e da questo punto di vista si può definire ancora una grande incognita soprattutto per gli utenti non anglofoni. Ecco dunque cosa ci si può aspettare dalla piattaforma una volta che il numero di frequentatori salirà inevitabilmente con l'aumentare degli inviti in circolazione.

La barriera linguistica

Clubhouse è decisamente connotato dal punto di vista linguistico — anche più di altri social basati sulla parola scritta. Chi non parla inglese troverà inutili le migliaia di stanze che continueranno a costituire la maggioranza di quelle create sulla piattaforma; chi pure parla inglese, magari non lo fa in modo abbastanza fluente da volersi inserire in conversazioni con sconosciuti sui temi più disparati. D'altro canto l'offerta di Clubhouse riservata agli utenti italiani è più povera in varietà e numero di stanze rispetto a quella in inglese: l'app del resto è arrivata più tardi da noi e il numero totale di potenziali utenti rimarrà sempre più basso rispetto a quello del pubblico che parla inglese.

Inviti in aumento

Lo scarto tra il numero di utenti e stanze anglofoni e di quelli italiani e locali non si colmerà mai, ma presto anche gli utenti nostrani raggiungeranno un numero che porterà i contenuti a diversificarsi più di quanto non lo siano oggi. Gli sviluppatori infatti stanno distribuendo ai membri un numero di inviti sempre maggiore, tanto che chi si è iscritto appena una settimana fa ha potuto distribuirne già più di una dozzina. Tutti i nuovi utenti potranno a loro volta chiamare in Clubhouse altre persone, con la speranza che il pubblico si diversifichi rispetto all'attuale panorama composto prevalentemente da comunicatori, professionisti e influencer.

Cosa cambierà tra oggi e domani

Oggi in effetti le stanze sono connotate da un limitato numero di argomenti e da una platea di dimensioni ancora contenute (le stanze tricolore più grandi raccolgono poche migliaia di persone) che fa la spola da un ritrovo all'altro in cerca di qualcosa di nuovo da ascoltare — non sempre riuscendoci. La speranza è che presto possano trovare il loro pubblico anche ritrovi che per il momento vengono tentati solo timidamente prima di spegnersi in pochi minuti per mancanza di ascoltatori. Dall'empowerment femminile alla depressione da covid, passando per ritrovi più di nicchia ma negli ultimi giorni ugualmente seguiti: le prime stanze con del vero potenziale per un grande pubblico hanno iniziato a prendere il posto di ritrovi casuali e conversazioni su engagement e startup.

L'arrivo dei club

Oltre a questo bisogna considerare che tra gli utenti italiani non ha ancora fatto capolino una delle funzioni chiave di Clubhouse, ovvero i club. Queste sezioni funzionano come i gruppi di Facebook: sono sotto il controllo di un gestore e riuniscono una comunità dietro a uno o più interessi in comune. Al loro interno possono essere organizzate stanze periodiche e appuntamenti fissi, che per il momento in Italia vengono organizzati organizzati esternamente alla piattaforma. Una volta che i club si diffonderanno anche nel nostro Paese (l'istituzione richiede tempo perché la richiesta finisca sotto gli occhi di un moderatore) potranno essere indicizzati nel sistema di suddivisione per argomento dell'app, dando modo anche agli utenti italiani di trovare esattamente le stanze che cercano, e incentivando la creazione di ritrovi di nicchia.

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