Facebook ha compiuto 10 anni in italia: la storia tricolore di un social in continua evoluzione
Nell'anno in cui Facebook apriva la prima sede in Italia, al governo c'era Berlusconi e il Papa era Ratzinger. In quell'anno nasceva il MoVimento 5 Stelle e mai e poi mai Matteo Renzi, all'epoca sindaco di Firenze, avrebbe immaginato che dopo circa 10 anni sarebbe diventato uno dei politici ad investire di più nei post sul social network di Zuckerberg. Era l'ottobre del 2009 quando si aprivano le porte della sede milanese e nonostante Facebook non fosse ancora il gigante che è oggi, il suo successo e la sua crescita erano ormai già chiari: dopo un anno, nel Bel Paese la creatura di Zuck aveva 11 milioni di utenti al mese, che nel 2019 sono diventati 31 milioni.
Il fenomeno Facebook in Italia
Nonostante la sede italiana sia stata stata aperta un anno dopo, in realtà Facebook esiste in italiano dal 2008 e, secondo un rapporto Censis, nel 2009 era già conosciuto al 61,6 percento dei nostri connazionali. Oggi le cose sono cambiate sensibilmente e, stando ad un dato rilasciato proprio dal social network, sono circa 330 milioni gli amici risiedenti all'estero con i quali gli italiani si tengono in contatto tramite Facebook.
Un vero e proprio boom, iniziato già nei suoi primi anni di vita: la Treccani scrive che, il 6 aprile 2009, la notizia del terremoto dell’Aquila viene diffusa su Facebook prima che in tv e alle tre del pomeriggio erano già stati creati 158 gruppi sul sisma.
Ma è nel 2018 che, anche in Italia, cambia la percezione delle persone nei confronti del social network. Dopo una serie di scandali relativi alla privacy dei dati personali degli utenti, a cominciare dal caso di Cambridge Analytica, Facebook è stata sempre di più costretta a misurarsi con richieste di regolamentazione più pesanti relative al controllo della gestione dei dati personali, alla diffusione delle fake news e la tutela della concorrenza.
Come sarà il Facebook del futuro?
In realtà non c'è una risposta esatta a questa domanda anzi, proprio in questo periodo il futuro del social network di Zuckerberg appare sempre più incerto. E questa incertezza non è di certo relativa alla sua diffusione, nonostante il fenomeno TikTok, ma è dovuta ad una lenta e profonda evoluzione del concetto che si nasconde dietro Facebook e tutte le altre piattaforme della rete di Zuck.
Basti pensare che, dopo gli ultimi scandali, il fondatore del social ha abbandonato la filosofia del condividere a tutti i costi, dichiarando pubblicamente che per Facebook il futuro ora è privato. Oppure a tutte le modifiche che gli sviluppatori dei suoi social stanno introducendo su Instagram, nel quale sono stati eliminati i "mi piace" e la sezione "seguiti". Oppure alla grande diatriba degli ultimi giorni relativi alla libertà di parola e ai post sponsorizzati a scopi politici su Facebook, e sull'idea del suo creatore di dare vita a Libra, un metodo di pagamento centralizzato proprio nel social network.
Insomma, Facebook sta cambiando. E lo sta facendo in maniera radicale, proprio perché ormai non è più un semplice social network come lo si intendeva nel 2009, quando aprì la prima sede in Italia, ma è diventato un vero e proprio canale di distribuzione di informazioni e notizie. Canale che, nel Bel Paese, è utilizzato giornalmente da 25 milioni di persone.