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Facebook sta lavorando su un suo sistema operativo alternativo ad Android

Stando al The Information il software è pensato per i prodotti realizzati direttamente da Facebook, come Portal, i visori Oculus e altri gadget non ancora sul mercato e sui quali il gruppo vuole mantenere il controllo completo. La supervisione del progetto è affidata invece a un ex veterano Microsoft.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In futuro Facebook e il sistema operativo Android potrebbero prendere strade separate, almeno per quel che riguarda i prodotti realizzati direttamente dalla società che fa capo a Mark Zuckerberg. A riportarlo è il The Information, secondo il quale la società sta lavorando attivamente per sviluppare un software alternativo a quello realizzato dagli ingegneri della casa di Mountain View: lo scopo sarebbe quello di installarlo a bordo dei propri prodotti per mantenere il controllo completo su questi ultimi, e in particolare sul prezioso ecosistema di app che su questi prodotti si andrà a sviluppare.

Stando al reportage, lo sviluppo del nuovo sistema operativo è già iniziato e a seguirlo c'è un vero e proprio veterano del settore: Mark Lucovsky, che anni fa lavorò per Microsoft sul sistema operativo Windows NT (il cui nucleo è tutt'ora alla base di Windows 10). Le informazioni fornite al riguardo non sono molte, ma sembra chiaro che almeno per il momento al centro degli sforzi di Facebook non ci siano gli smartphone, ma altre tipologie di prodotti.

Il gruppo del resto ha già lanciato sul mercato numerosi visori con il marchio Oculus e più recentemente un dispositivo casalingo per videochiamate e controllo della domotica, ovvero Facebook Portal; entrambi questi dispositivi si basano su versioni modificate di Android, il cui sviluppo non dipende interamente da Facebook ma da soggetti esterni all'azienda. Sviluppando direttamente il sistema operativo, il negozio digitale e tutte le altre componenti software che animano questi prodotti, Facebook può assicurarsi che nessuna azienda esterna finisca inavvertitamente o deliberatamente con il tarpare le ali a questi gadget.

Una mossa del genere ha senso anche in un'ottica futura, dal momento he Facebook potrebbe voler puntare sempre di più sui dispositivi realizzati internamente. Il gruppo sta lavorando infatti anche su occhiali per la realtà aumentata che potrebbero finire con il competere con quelli in preparazione presso Apple, ma anche su un assistente vocale da inserire all'interno di futuri dispositivi della gamma Portal: lasciare che il potenziale di questi gadget venga limitato da software sul quale non si ha il pieno controllo sarebbe rischioso. La stessa Apple del resto la pensa così da sempre, mentre un altro colosso come Huawei lo sta imparando a sue spese sviluppando servizi alternativi ai Google Services su Android per evitare che i propri futuri smartphone siano inutilizzabili in occidente.

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