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I nuovi iPhone XS e XS Max

iPhone XS e XS Max, la miniera d’oro di Apple sono i chip di memoria

Secondo quanto dichiarato da un analista a Bloomberg, Apple farebbe pagare la memoria all’interno dei suoi ultimi iPhone più di tre volte tanto quanto la paga ai suoi fornitori; i modelli da 512 GB arriverebbero a fruttare 241 dollari di guadagni in più rispetto a quelli da 64 GB.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Oltre a essere i più evoluti di sempre, gli iPhone XS e XS Max arrivati sul mercato da poche ore sono anche i più costosi mai visti. In realtà il fatto che l'ultima generazione di smartphone Apple costi più della precedente non è una novità, ma una storia che si ripete ogni anno (e che ormai riguarda quasi tutti i produttori); eppure fa riflettere sapere che la componente sulla quale la casa di Cupertino farà i guadagni più facili non è il nuovo sfavillante processore A12 Bionic né la fotocamera rinnovata — entrambi nati da mesi se non anni di ricerca e sviluppo — ma un elemento molto più banale: la memoria dedicata allo stoccaggio di dati e app.

Secondo quanto dichiarato dall'analista Wayne Lam a Bloomberg, per Apple il costo di un singolo gigabyte di memoria inserito all'interno dei suoi ultimi iPhone ammonterebbe infatti a circa 25 centesimi di dollaro, mentre il prezzo fatto pagare ai clienti arriverebbe a più di tre volte tanto, ovvero circa 78 centesimi al gigabyte.

Vien da sé che scegliendo iPhone con tagli di memoria più sostanziosi aumenta molto velocemente anche il guadagno di Apple sulla singola unità venduta né a questo punto stupisce che il gruppo abbia voluto includere un'offerta da ben 512 GB nel suo catalogo (che l'anno scorso si fermava all'iPhone X da 256 GB); smerciare un iPhone XS da 512 GB frutterebbe infatti ad Apple ben 241 dollari di guadagni in più rispetto alla vendita di un modello da soli 64 GB.

Il tutto tenendo in considerazione due fattori: il primo è che rispetto all'anno scorso il prezzo di questa tipologia di componente si è dimezzato, e che Apple dunque acquista memoria a prezzi probabilmente inferiori rispetto a quelli che era costretta a pagare l'anno scorso; il secondo è che i prezzi finali degli iPhone presi in considerazione nei calcoli di Bloomberg si riferiscono ai modelli venduti negli Stati Uniti, dove i telefoni Apple sono decisamente più economici che da noi. La domanda a questo punto sorge spontanea: anche al netto di video in 4K, fotografie in modalità ritratto, Live Photo e cataloghi musicali sterminati, chi ha veramente bisogno di 512 GB di memoria sul telefono?

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