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Tutte le cose che dovevano esserci in Cyberpunk 2077 (e che invece non ci sono)

Si parla ancora di Cyberpunk 2077, anche se è passato oltre un mese dall’uscita. In attesa delle prossime patch che risolverebbero parte dei problemi tecnici del gioco su console, diversi giornalisti hanno notato discrepanze tra come è stato presentato al pubblico Cyberpunk 2077 e come è realmente dopo l’uscita.
A cura di Lorena Rao
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Nonostante sia passato oltre un mese dall'uscita di Cyberpunk 2077, il titolo di CD Projekt RED è ancora al centro del dibattito videoludico. Lo scorso 13 gennaio, il co-fondatore del team di sviluppo polacco, Marcin Iwinski, ha pubblicato un video rivolto a tutta la community di giocatrici e giocatori per scusarsi del disastroso lancio del gioco, specie su console di scorsa generazione come PS4 e Xbox One. Tuttavia, l'enorme polverone sollevato da Cyberpunk 2077 non è legato esclusivamente alla scarsa performance sulle suddette console, ma al lungo lavoro di sviluppo compromesso da tempistiche assurde e da disorganizzazione da parte dei piani alti di CD Projekt RED, derivate dalle troppe ambizioni nate dal successo di The Witcher.

Il tutto è emerso appena due giorni fa, dopo un articolo pubblicato su Bloomberg da Jason Scherier, giornalista noto per le sue inchieste all'interno dei team di sviluppo videoludici. In particolare, l'articolo di Schreier fa riferimento a una demo di Cyberpunk 2077 mostrata a Los Angeles durante l'E3 2018, che mostra un gioco diverso da quello che realmente è nella sua versione finale. Tale demo è al centro anche dell‘articolo di Wes Fenlon di PC Gamer, che ha raccolto le diverse caratteristiche di Cyberpunk 2077 mostrate o descritte durante la fase di sviluppo e in seguito rimosse o cambiate.

Il giornalista fa riferimento alla pioggia acida che avrebbe spinto i diversi abitanti di Night City a trovare riparo, come descritto da Alivn Liu, UI Coordinator presso CD Projekt RED; o alla metropolitana utilizzabile per raggiungere le diverse zone della città, come mostrato nella già citata demo del 2018. A sorprendere pure il comportamento della polizia, che nel gioco finale mostra un'IA davvero scadente, rispetto invece a quanto descritto dallo stesso Liu in un'intervista rilasciata nel 2019, che lasciava immaginare a una reazione della polizia molto più accurata con cui potere interagire, se non addirittura corrompere. E ancora, pubblicità dinamica che alla fine è statica, mancanza di interazioni all'interno di Night City, snellimento delle meccaniche hacker e del design cittadino. Tali caratteristiche sono state quindi o eliminate (piogge acide, metropolitana, interazioni) o semplificate (design cittadino, operato della polizia) per mancanza di tempo e risorse.

Tutto questo spiegherebbe la scelta di un termine forte come "fake" da parte di Schreier per riferirsi alla demo. Occorre precisare che una demo è sostanzialmente un work in progress che può essere soggetto a variazioni rispetto ai progetti iniziali. Tuttavia, pad o mouse alla mano, è evidente come l'esperienza offerta all'uscita di Cyberpunk 2077 sia mozzata rispetto a quanto prospettato da annunci e trailer mostrati. Certo, Cyberpunk 2077 resta un buon gioco grazie ad atmosfere e personaggi incredibilmente ispirati, ma se alle mancanze palesi si aggiungono pure la magagne tecniche, ecco spiegato il vortice nato attorno al gioco.

Al momento CD Projekt RED è al lavoro con la massima priorità su due grosse patch correttive che risolveranno i problemi che affliggono il gioco su console. La prima dovrebbe uscire entro i prossimi 10 giorni, mentre la seconda verrà pubblicata in seguito. Il team di sviluppo conferma anche il futuro arrivo di contenuti aggiuntivi o DLC gratuiti e di una modalità multiplayer. Riguardo invece alla versione next-gen per PS5 e Xbox Series X|S, arriverà dopo i DLC, probabilmente nella seconda metà del 2021. Insomma, si parlerà ancora a lungo di Cyberpunk 2077.

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