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Libra, la criptovaluta di Facebook

Zuckerberg rassicura Trump: “Più controlli su Libra”. Ma non venderà Whatsapp e Instagram

Il numero uno di Facebook si è incontrato in questi giorni con alcuni parlamentari e con il presidente USA Donald Trump per discutere dello sviluppo di Internet. Tra i temi toccati ci sono stati anche la nascita della criptovaluta Libra e quello della posizione dominante di Facebook in campo social.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In questi giorni il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg ha fatto dichiarazioni importanti sulla direzione che prenderanno il suo gruppo di piattaforme social e la criptovaluta Libra, annunciata qualche mese fa ma da subito sotto il fuoco incrociato degli enti regolatori di tutto il mondo. Il fondatore del social network più usato del mondo si è infatti incontrato con alcuni parlamentari USA e con il presidente Donald Trump per discutere del tema della regolamentazione di Internet, e in questa occasione ha avuto modo di mettere in chiaro alcune posizioni: da una parte la criptovaluta Libra rimarrà ferma fino a quando le autorità statunitensi non si fideranno completamente della sua bontà e solidità; dall'altra il gruppo non ha alcuna intenzione di vendere Instagram e WhatsApp, come alcuni osservatori ritengono sarebbe necessario fare.

Il perché degli incontri

Non è la prima volta che Zuckerberg cerca un dialogo sui temi dello sviluppo di Internet con i rappresentanti delle istituzioni dei vari Paesi in cui opera la sua società. Da qualche mese infatti il CEO ha ammesso che le regole vigenti sui suoi social non possono essere scritte e fatte rispettare solamente dal suo team di moderatori: fake news, incitamento all'odio e libertà di espressione sono temi che per il fondatore di Facebook andrebbero affrontati a livello istituzionale con norme da far rispettare a tutte le aziende attive online; per questo pochi mesi fa incontrato con il presidente francese Macron ed è possibile che negli incontri a porte chiuse con i parlamentari e il presidente USA i temi toccati siano stati simili.

WhatsApp e Instagram non si vendono

In quest'ultima occasione c'è però chi ha chiesto a Zuckerberg di adottare un approccio più drastico: rinunciare alla posizione di dominio assoluto che il gruppo Facebook ricopre in ambito social, per non stroncare la concorrenza di altre aziende e per rendere meno pericolose eventuali storture nei suoi regolamenti e nella loro applicazione. La proposta è arrivata dal senatore repubblicano Josh Hawley, che ha chiesto al CEO di Facebook di scorporare la sua azienda vendendo WhatsApp e Instagram, e di sottoporre il gruppo a un gruppo di revisori che ne controllino l'attività di rimozione dei contenuti illeciti e quella di promozione automatica dei contenuti basata sugli algoritmi. Zuckerberg ha però risposto di non essere aperto a nessuna delle proposte.

Rassicurazioni su Libra

Sulla questione Libra, Zuckerberg ha in mano carte decisamente peggiori: presentata al mondo senza prima poter essere stata analizzata dagli enti regolatori, la criptovaluta ha ricevuto critiche dalle istituzioni statunitensi ed europee (e dallo stesso Trump) senza che alcun membro dell'associazione di aziende che dovrebbe sostenerla sia intervenuto in sua difesa. Non stupisce dunque che al presidente Donald Trump il numero uno di Facebook abbia voluto offrire ogni tipo di rassicurazione necessaria: stando a quanto dichiarato da Zuckerberg, Libra potrà essere dissezionata e analizzata in ogni suo aspetto dalle autorità statunitensi, e prima del loro semaforo verde non sarà lanciata da nessuna parte.

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