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SpiderTruman, l’antipolitica rende ricchi

Straordinario successo per l’ex impiegato del Parlamento che minaccia di diffondere su Facebook notizie esclusive sugli sprechi dei palazzi di potere. Nessuna informazione rilevante ma boom in rete e lauti guadagni in arrivo per la misteriosa talpa.
A cura di Angelo Marra
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Sgombriamo il campo da ogni dubbio: a prescindere da chi o cosa si celi dietro il profilo di SuperTruman, la battaglia portata avanti contro il disgustoso abuso da parte di chi occupa gli scranni di Governo e Parlamento è più che sacrosanta. Con la crisi economica che ormai imperversa da tempo e sempre più famiglie ridotte sul lastrico, i lussi di cui gode la “casta”, sommati ai già copiosi appannaggi di cui è titolare rappresentano un vero e proprio schiaffo verso chi è costretto a sudare sette camicie per arrivare a fine mese.

Chiarito questo punto fondamentale, sicuramente questo recente fenomeno del web si dimostra interessante sotto diversi profili. La prima domanda che nasce spontanea è ovviamente relativa a chi si cela dietro a questo account e quale motivo spinga questo fantomatico Robin Hood 2.0 a portare avanti la propria battaglia. La storia ufficiale vede un impiegato parlamentare licenziato dopo 15 anni di onorato servizio e deciso a vendicarsi contro gli ex datori di lavoro. Già di per sé come storia lascia un po' a desiderare, visto che a spingere questo personaggio non è stata la voglia di denunciare le vergogne dei palazzi ma una semplice sete di vendetta verso chi gli aveva dato il benservito lavorativo, ma l'intera campagna orchestrata da Spider Truman mostra alcuni lati oscuri che non possono essere trascurati.

Il fenomeno ha inizio con un articolo apparso su LINKIESTA, dove l'autore del pezzo annuncia la presenza di questo account su Facebook pronto a rivelare l'irrivelabile; la questione è che il profilo al momento in cui è stato “scoperto” aveva solo 15 fans, il che rende improbabile che il giornalista lo abbia incontrato navigando sul social network in mezzo a più di 750.000.000 di pagine personali. La fortuna però aiuta gli audaci ed è così che il magazine online ha potuto annunciare in anteprima quello che da lì a poco sarebbe diventato un vero e proprio evento mediatico.

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Una volta partito il tam tam in rete, sicuramente amplificato dall'articolo di giornale che verrà poi ripreso da tutte le testate nazionali, il numero dei fan comincia a moltiplicarsi all'ennesima potenza. L'argomento del resto è di quelli che fanno leva sulle persone in maniera bipartisan, cavalcando la sempre minore sopportazione da parte delle persone di ogni schieramento politico nei riguardi degli abusi dei nostri amministratori e la pagina raggiunge e supera in pochissimo tempo la soglia dei 200.000 fan (attualmente sono 214.619).

Mentre la popolarità di Spider Truman cresce a macchia d'olio, quali fondamentali rivelazioni vengono mostrate all'ignaro popolo della rete? In realtà nessuna, se non qualche testimonianza già più che nota riguardo agli sprechi e ai lussi di cui godono indebitamente i nostri parlamentari. Chiunque abbia letto il libro di Stella, “la Casta”, è perfettamente a conoscenza di tante piccole vergogne che si celano nei palazzi di potere e visto il successo straordinario che ha avuto il tomo e la visibilità di cui ha goduto, le informazioni in esso trattate possono essere tranquillamente definite di dominio pubblico. Dal punto di vista dei contenuti quindi, nessuna novità di rilievo, ma è nella forma che si possono intravedere alcune sfumature che fin da subito hanno fatto dubitare molte persone della bontà della missione di ST.

I titoli dei post sono studiati più che per comunicare notizie esclusive, per fare leva sul malcontento delle persone e soprattutto per aumentare il numero dei fan. Anche i numerosi status in cui SpiderTruman sostiene di aver ricevuto minacce di censura da parte di Facebook, costringendolo a lavorare anche su altre piattaforme nel caso il social network decida di chiudergli l'account, servono a compattare i followers in nome della battaglia comune contro gli sprechi e contro chi cerca di tappare le voci dissidenti e censurare la verità.

La testimonianza del fatto che il successo di questa operazione non sia per forza collegato ai contenuti pubblicati viene da Twitter, dove SpiderTruman ha creato a dir suo un account “silente”, da utilizzare solo nell'ipotesi di chiusura da parte di Facebook. Ebbene il profilo sul social network cinguettante registra in pochissimi minuti oltre 8000 seguaci e il tutto senza che sia stato postato neanche un tweet!

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Le incongruenze continuano, con la nascita su Fb anche di un evento, creato da un utente che immediatamente ha cancellato il suo account e la creazione da parte di SpiderTruman di un blog apposito, anch'esso come “riserva” in caso di blackout sul sito di Zuckerberg. La strategia di comunicazione si rivela articolata e multipiattaforma, in leggera contraddizione con l'inesperienza della rete millantata da SpiderTruman, ma sicuramente di successo, visto che pochi giorni dopo tutte le testate giornalistiche, web, cartacee e televisive, si occupano della vicenda, accostando impropriamente la talpa di Montecitorio al celebre fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, nonostante tra i due personaggi esista un abisso in termini di comunicazione ma soprattutto di ideali alla base delle proprie battaglie.

Ricapitoliamo; un utente misterioso, perseguitato a dir suo da chi vuole zittirlo, promette (senza mantenere) con toni scandalistici di rivelare informazioni riservate (che riservate non sono) riguardo ad un argomento che fa leva sulla pancia delle persone, il tutto in un momento storico in cui la rete ha dimostrato di avere una coscienza sociale che si credeva perduta, diventando in poco tempo un personaggio famoso e di successo, successo che ha già cominciato a monetizzare, visto che sul suo blog è subito apparsa la pubblicità di Google AdSense.

Il cocktail è quello caratteristico delle bufale alla Luther Blissett in salsa tech, e sulla rete abbondano le accuse di fake e le supposizioni su chi o cosa si nasconda dietro al fantomatico SpiderTruman, anche se molti utenti, per quanto diffidenti, hanno comunque deciso di abbracciare la causa, visto che a prescindere dall'identità della “spia”, la nobiltà della battaglia portata avanti già giustifica di per sé la totale adesione.

Potrebbe essere proprio questo il punto su cui ST ha deciso di fare leva per ottenere il successo ricevuto; l'identità del personaggio e la molla che lo ha spinto a denunciare le vergogne dei palazzi passano in secondo piano nell'interesse delle persone, molto più attratte e coinvolte nell'opporsi ad uno stato di cose oggettivamente vergognoso, piuttosto che interessarsi sui veri motivi che lo hanno spinto a dare vita alla battaglia.

Il fenomeno così si allarga e le giuste contestazioni che i cittadini rivolgono nei confronti della classe politica diventano uno strumento da utilizzare per raggiungere la popolarità (e quando c'è AdSense in mezzo, popolarità corrisponde a guadagni).

I passaggi sono semplici: sfruttare il social network per acquisire visibilità per poi convogliare il seguito sul proprio blog personale, corredato adeguatamente di messaggi promozionali che fanno guadagnare il responsabile del sito. Una tecnica già utilizzata da molti “mostri” del web, come GEMMADELSUD, dai più ritenuti casi umani patologici, ma che grazie alle centinaia di visitatori che guardano i loro video improponibili fanno salire alle stelle gli incassi pubblicitari presenti sulle relative pagine.

Per ciò che riguarda l'identità di Spider Truman, oltre a quella di persona molto abile a guadagnare su un argomento caldo, si sprecano le teorie, tra chi ci vede dietro persino un nuovo partito o movimento in fase di lancio che vuole cavalcare l'onda lunga delle proteste e dell'antipolitica.

La rete dal canto suo si offre come cassa di risonanza, come si è visto negli ultimi tempi con la bagarre elettorale e la questione dl referendum, ma il rischio concreto, nel probabile caso in cui si tratti di una bufala costruita ad arte, potrebbe essere quello di delegittimare l'intera battaglia contro la Casta, che finirebbe per essere l'unica davvero a guadagnarci qualcosa.

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