54 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni
Clubhouse, il social dell'audio

Alla fine la bolla di Clubhouse è scoppiata

Delle decine di stanze attive nel periodo di boom della piattaforma ormai non c’è più traccia: in questi giorni, tolto l’entusiasmo per Sanremo che ha portato alla creazione di qualche “room” tematica, aprendo Clubhouse ci si trova davanti a una manciata di stanze italiane con poche decine di partecipanti.
A cura di Marco Paretti
54 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

In molti lo dicevano, nonostante il grande entusiasmo di influencer, esperti di marketing e professionisti di vari settori: Clubhouse era solo una bolla che ora sembra essere scoppiata. Il fenomeno del nuovo (si fa per dire, visto che la beta era attiva da mesi) social basato sulle stanze vocali sembra ormai aver lasciato spazio a un piccolo deserto in cui sopravvive solo qualche timido tentativo di creare stanze tematiche. Delle decine di "room" attive nei primi giorni di boom della piattaforma ormai non c'è più traccia: in questi giorni, tolto l'entusiasmo per Sanremo che ha portato alla creazione di qualche stanza tematica, entrando nell'app ci si trova davanti a una manciata di stanze italiane con poche decine di partecipanti.

Un trend in discesa evidenziato anche dai dati di Google, che nel corso delle ultime settimane ha registrato una enorme discesa nell'interesse dimostrato verso Clubhouse dopo un periodo di grande mole di ricerche. Dopo i picchi registrati a inizio febbraio, quando per molti Clubhouse sembrava essere il social del futuro, verso fine mese è arrivata invece la doccia fredda: complice anche la mancata apertura della piattaforma agli utenti Android e la presenza del sistema a inviti, Clubhouse non è mai decollato davvero. E alla fine, evidentemente, le persone si sono stufate.

La curva di ricerche globali su Google
La curva di ricerche globali su Google

D'altronde la mancanza più grande dell'app, evidente fin dal primo giorno, era proprio quella del pubblico: finora a occupare le stanze del social c'erano influencer, musicisti, marketing manager e varie figure appartenenti a diverse industrie. Voci a volte interessanti e a volte fin troppo autocelebrative, ma che avrebbero potuto trovare un loro pubblico se solo l'app si fosse aperta a tutti. Invece Clubhouse è rimasta sempre la stessa e gli utenti sempre quelli, tanto che alla fine anche le stanze hanno perso di mordente. Per non parlare dei discorsi su quanto Clubhouse sarebbe diventato figo che per settimane hanno tenuto banco sullo stesso Clubhouse e dei problemi relativi alla privacy che hanno fatto storcere il naso fin da subito.

Così la bolla è esplosa, almeno per il momento. Di quegli 8 milioni di download globali (quindi un granello di sabbia nell'economia del web) è rimasto ben poco, almeno apparentemente. Gli influencer sembrano essere tornati a fare gli influencer sulle altre piattaforme, mentre gli esperti dei vari settori sembrano essere sempre meno interessati ad avviare discussioni su una piattaforma che semplicemente non ha pubblico. Resta ancora la piccola speranza che il social possa riprendersi quando gli sviluppatori decideranno di aprire l'app a tutti, senza inviti, ma forse il momento in cui questo andava fatto è passato. E non è detto che in futuro, anche con un'apertura totale, gli utenti tornino a interessarsi a una piattaforma che sembra aver già passato il momento di massimo splendore. Insomma, è stato bello finché è durato.

54 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
27 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views